I graziosi e colorati volatili hanno il "vizio" di essere golosi di mele. E proprio i coltivatori di frutta hanno calcolato che il danno provocato da questa abitudine alimentare potrebbe essere ingente. Così un'azienda di Saint Pierre (Aosta) ha avuto un'idea: una cassa di mele in regalo a chi porterà più ghandaie abbattute nella stagione della caccia.
Il 30% del raccolto, stando ai dati degli operatori agricoli, è andato perso nel 2011. Quest'anno si teme che la cifra salga a 40-45%. L'unica soluzione sembrano essere i cacciatori, perchè le ghiandaie hanno sviluppato un'intelligenza che li fa superare trappole e dissuasori. Il 23 settembre apre la stagione venatoria e la ghiandaia è di solito preda poco ambita: di qui l'idea dell'incentivo.
Ma sul web c'è stato il solito moto di indignazione, da qualche parte è spuntata anche l'espressione "mele insanguinate", senza contare le proposte di raccolta firme. Perchè gli animali, sul web, sono amatissimi. Così il Wwf ha lanciato l'allarme: i social network e i siti sono capaci di molto, una campagna di sensibilizzazione sul problema potrebbe portare a un boicottaggio di massa. Infine, i danni economici sarebbero ben maggiori, per i coltivatori. In nessun altro posto, inoltre, il problema ghiandaie è stato risolto in questo modo: dissuasori ottici o acustici (posizionati dove non disturbano la gente), reti di protezione e foraggiamento artificiale sono le proposte di Wwf.