Una sette giorni fitta di appuntamenti, incontri, workshop, reading a teatro che ha provato a spiegare quell'infinito mondo che è la moda nei suoi diversi aspetti. Antropologi, scrittori, imprenditori, stilisti e docenti si sono alternati per dare la loro chiave di lettura di quello che viene superficialmente giudicato come frivolo, dimenticandone il peso economico e l'aspetto filo-sociologico che involontariamente esprimiamo ogni volta che ci vestiamo.
Ci sono stati incontri forti, come quello dell'ex modella Benedetta Barzini, ora docente di antropologia del costume, che ha presentato con fermezza il suo punto di vista femminista, risollevando domande sotterrate dagli anni. Altri in totale contrapposizione, come la simpatica presentazione del libro di Lavinia Biagiotti (nell'immagine in alto) oppure la lezione di stile curvy delle giornaliste Daniela Fedi e Lucia Serlenghi. Si è studiata la storia della moda italiana grazie a personaggi colti e affascinanti come Maria Luisa Frisa, Sofia Gnoli e Giuseppe Scaraffia.
Si è conversato di moda con Quirino Conti, Antonio Mancinelli, Maurizio Ferraris, menti piene di ironia, spirito e sapere. Addirittura si è potuta incontrare la storia della moda nella persona di Roberto Capucci, canuto genio creatore dallo humor d'antan, e ripercorrere gli anni 80 attraverso Francesco Martini Coveri, due metri di saggezza e voglia di comunicare. È stato possibile vivere la moda in teatro attraverso l'appassionante epistolario firmato da Pierre Bergé per il suo amato Yves Saint Laurent recitato da Sandro Lombardi e la mise en scène dell'autobiografia dell' inafferrabile Elsa Schiaparelli interpretata dalla voce irriverente di Lella Costa (nell'immagine).
Moda espressa non solo attraverso l'abbigliamento, ma anche le acconciature e i capelli: Bob Recine e Jill Vergottini hanno partecipato come memorie del loro tempo, oggi come ieri.
Si è toccato il lato concreto della moda attraverso le testimonianze dal mondo industriale ascoltando le voci stesse dei protagonisti, come Elena Miroglio e Marta Sannito.Non è mancata neppure l'attenzione ai nuovi talenti: è stato bello incontrare Manuela Gomez e Elena Pignata di Ombradifoglia con la voce tremante e la voglia di fare negli occhi.
Vorrei poter nominare tutti, ma questo non vuole essere un elenco, ma un modo per ricordare insieme a chi ha partecipato, per ringraziare chi ha organizzato e, soprattutto, per smuovere l'interesse in chi invece non c'era.
La speranza è che l'edizione zero possa trovare seguito l'anno prossimo e gli anni a venire restituendo a Torino quel che era di Torino